Le vignette: amore o antidepressivo?

Dalle interpretazioni di Pasolini a teatro alle vignette satiriche su Noi donne: Cristina Gentile si racconta intervistata dalla sua direttrice. Di [Tiziana Bartolini]
 

Cristina Gentile

 

"Il filo rosso che lega il mio percorso professionale che va dalla recitazione al disegno satirico è sempre stato quello di mantenere uno sguardo attento sulle contraddizioni umane, cercando uno stile del tutto personale, fuori dal coro". È tutta una scoperta l'esperienza professionale di Cristina Gentile, vignettista di successo che dal 2012 è tornata a pubblicare le sue stoccate mensili su 'noidonne'.

"Per chi matura il grano? Per chi canta e grida sulla chitarra il rogo di un futuro suicida. La libertà ha semi di futuro nel corpo di chi non potrà essere partigiano". se ripenso ai miei esordi come attrice mi rivedo recitare questi versi al Teatro Valle di Roma nei panni di un angelo: è la tragedia in versi di Pier Paolo Pasolini, Bestia da stile, su Jan Palach. Questa fu la mia prima scrittura, quando da Milano, dopo aver fatto l'attrice di cabaret, teatro e cinema, mi trasferii a Roma. Lo spettacolo fu prodotto dal Fondo Pasolini, diretto da Laura Betti. Fu lei a scritturarmi insieme ai ragazzi della Silvia D'Amico. Vivevo in un sogno. Non molto tempo prima, al liceo, studiavo con passione Pasolini e andavo a vedere i suoi film, molti dei quali interpretati dalla Betti, nei cineforum milanesi. Ora lei veniva a vederci a teatro, mi dava consigli (utilissimi) di recitazione e invitava tutta la compagnia a casa sua dopo le rappresentazioni. Questo fu il mio primo impatto con Roma".

Una carriera tutta giocata sulle note della creatività, quindi.
"Dopo l'esperienza teatrale di angelo pasoliniano ho toccato con mano le difficoltà alle quali una giovane attrice con tanti sogni e tanti progetti va incontro: il doversi affermare senza scendere a pesanti compromessi, avere la possibilità di fare solo scelte di qualità, difendere la propria integrità morale in un ambiente in cui il lavoro è poco e la competizione è tantissima; il tutto dovendo pagarsi affitto, bollette, insomma dovendoci vivere. Un vero incubo che io osservavo con occhio ironico".

Come è avvenuto il passaggio al disegno e alla satira?
Il captare le contraddizioni, i vizi ed il narcisismo dilagante dell'ambiente ha fatto di me una vignettista. Ho cominciato a riempire quaderni durante le tournées teatrali in giro per l'Italia sui tic e sulle contraddizioni del mio ambiente lavorativo. Mostrai i disegni alle redazioni e me li pubblicarono. Da allora non ho più smesso di disegnare e pubblicare. È il mio modo di essere: se nella recitazione ero alla ricerca della mia identità nel disegno satirico l'ho trovata.

Le donne e la satira: un rapporto di amore e odio. O no?
La satira rappresenta per me un grande amore: la possibilità così importante per la vita di ognuno di dire la propria, di avere uno sguardo libero dai condizionamenti. Mi capita di ricevere, soprattutto durante le mostre delle mie vignette, messaggi da donne che dopo avermi ringraziato per averle divertite o fatte riflettere "vuotano il sacco" e mi scrivono delle difficoltà quotidiane che le angustiano. Mi sembra quasi che il disegno umoristico e l'umorismo in genere rappresenti per le donne un momento dove poter staccare dai problemi che le assillano. Forse per le donne, almeno quelle che mi scrivono, la satira non rappresenta un amore, ma di una medicina, quasi un antidepressivo. Mi sembra già tantissimo.

Visto dalla tua 'postazione' (di vita e di lavoro) come vedi, oggi, le donne e la società italiana?
Delfina, uno dei miei personaggi principali e che è su 'noidonne' tutti i mesi, è l'adattabilità fatta personaggio, come lo sono le donne, nel bene e nel male. Penso che la capacità femminile di trovare soluzioni, di supportare situazioni in bilico, di compiere equilibrismi impossibili sia enorme, soprattutto in questo periodo di crisi economica così difficile per le famiglie italiane. Noi donne siamo sempre state in bilico e questo fa si che nelle difficoltà riusciamo ad organizzarci. Credo che in questi tempi di incertezza e di precarietà le donne possano avere un ruolo più importante di quello cha hanno avuto finora. La capacità di resistenza e la creatività che le donne utilizzano per se stesse, nel proprio lavoro (precario e non), in famiglia è una grande risorsa da valorizzare non solo in modo retorico. E il discorso vale anche per le disegnatrici satiriche!


(le vignette di Cristina sono al link: http://www.noidonne.org/fotogallery-dettaglio.php?ID=0077)

GAZZETTA DEL SUD 08/11/2011
GAZZETTA DEL SUD 08/11/2011

Lucca ospita Cristina Gentile / Una nuova mostra delle sue vignette

'Quando ci sei mi manchi' è il titolo della mostra della vignettista Cristina Gentile, che si tiene a Lucca (Casermetta Santa Croce) dal 15 al 17 aprile 2011
inserito da Tiziana Bartolini
Dal 15 al 17 aprile 2011 presso la Casermetta Santa Croce a Lucca Cristina Gentile (sabato 16 e domenica 17: orario 10 / 19) torna a parlarci della realtà quotidiana, dei rapporti tra donne e uomini, delle nostre fragilità e speranze. Vignettista di alto livello, la Gentile espone le sue ultime opere in una mostra dal titolo provocatorio 'Quando ci sei mi manchi', un battuta che apre squarci di ilarità e problematicità nelle relazioni.
All'inaugurazione - il 15 aprile alle ore 21 – intervengono il dott. Roaul Nalin, con le relazioni dal titolo 'Meglio l'abbondanza che la carenza' (ovvero: "non sto bene ma il mio dottore dice che non ho niente"), e 'Vorrei ma non posso' (ovvero:" inconscio perché ostacoli la realizzazione dei miei obiettivi?") del dott. Vittorio Andreotti. L'iniziativa, dunque, gioca sul doppio binario dell'ironia e della riflessione profonda fin dal suo avvio. All'inaugurazione sarà presente anche il direttore del museo del fumetto di Lucca, dott. Angelo Nencetti, che presenterà Cristina Gentile attraverso il suo lungo percorso professionale.
Questa intervista ci aiuta ad entrare nel mondo visionario e canzonatorio della Gentile, ma anche a cogliere bene la sua sensibilità di donna oltre che artistica.

Qual è il filo conduttore delle vignette esposte in occasione di questa mostra?
Il filo conduttore delle vignette che ho scelto per la mostra di Lucca è la ricerca di un equilibrio esistenziale, non sempre facile da trovare, a causa dei molteplici ostacoli sparpagliati sul cammino della nostra realizzazione personale. L'impedimento più ingombrante è la scarsa conoscenza che abbiamo di noi stesse e delle nostre reali esigenze. Troppi sono i condizionamenti, ma, come spiegherà nella conferenza d'inaugurazione della mostra, il Dott. Vittorio Andreotti dell'Associazione Mandala99 di Lucca, principalmente è il nostro inconscio ad ostacolare la realizzazione dei nostri obiettivi. Ovviamente questo vale sia per le donne che per gli uomini, ma come donna, cerco di capire quali sono le trappole che dobbiamo evitare.

Lo specifico dello sguardo femminile è da sempre presente nei tuoi lavori. E' una necessità che senti a livello privato oppure un raccogliere istanze socialmente condivise?
lo sguardo femminile è decisamente il filo conduttore del mio lavoro di vignettista; quello che voglio esprimere con urgenza è il tentativo di comprendere come possiamo noi donne, con la nostra fisicità e la nostra autenticità, accettare e metabolizzare "l'essere state gettate nel mondo". Un'esigenza esistenziale che può diventare in alcune mie vignette anche riflessione sui condizionamenti sociali, soprattutto nel rapporto con il proprio corpo e nella coppia.

A che punto sono, oggi in Italia, le relazioni tra uomini e donne dopo tante elaborazioni, conquiste e ritardi?
A me pare che tra gli uomini e le donne ci sia un fermo immagine. Siamo bloccati su rancori e aspettative deluse e non ci accorgiamo che in realtà diciamo le stesse cose anche se in modo diverso. In una mia vignetta ho cercato di descrivere questa tensione, questa immobilità ognuno sulle proprie posizioni. Sono convinta che dovremmo ricominciare a guardare insieme verso una direzione comune condividendo prima delle parole il respiro reciproco. Certo, la crisi economica attuale non aiuta la coppia: le difficoltà spesso fanno si che le donne debbano accantonare le conquiste che erano state date per scontate.

Secondo te le leggi - e le donne italiane ne hanno conquistate tante - bastano a modificare i costumi sociali?
No le leggi non bastano a modificare i costumi sociali, ma servono a fissare e a rafforzare le conquiste fatte dalle donne e dalla società civile. La motivazione profonda delle donne e l'impegno nella vita di tutti i giorni vengono prima di ogni legge. E qui ritorniamo alle urgenze esistenziali che sono alla base del mio lavoro di disegnatrice satirica. Naturalmente con ironia ed umorismo.

16 febbraio 2010

ITALIANI E TEDESCHI IN PUNTA DI PENNA

 


Sarà l’arma dell’ironia e dello sberleffo satirico a far superare diffidenze e pregiudizi antichissimi tra italiani e tedeschi? Pare proprio di sì. L’iniziativa è del Goethe-Institut Italien che ha coinvolto giornalisti e vignettisti italiani e tedeschi sul progetto “Va bene?!”, dando vita, in pratica, a due anni di iniziative per riscaldare il rapporto tra Italia e Germania. A dar man forte all’importante Istituto di cultura germanico un gruppo di partner importantissimi, e tra questi proprio per la sua specificità il Museo della Satira e della Caricatura di Forte dei Marmi. Come è vista l’Italia in Germania? E cosa pensano gli Italiani dei Tedeschi? Sui giornali di entrambi i paesi pregiudizi e stereotipi hanno preso il posto della curiosità reciproca, della voglia di scoprirsi. Eppure c’è un’Italia che i tedeschi adorerebbero e c’è una Germania che gli Italiani vorrebbero visitare. Basta raccontarle e a questo penderà appunto il progetto appena varato. “Abbiamo accolto con grande piacere la proposta del Goethe-Institut – spiegano al Museo della Satira – per varie ragioni: la prima è che già in passato noi stessi avevamo proposto iniziative analoghe (ndr, l’ultima con la Francia e il Canard enchaîné) e poi perché ci è stata prospettata la collaborazione con un'altra organizzazione simile alla nostra, la Galerie für Komische Kunst im KulturBahnof di Kassel che si è occupata di contattare i disegnatori satirici tedeschi nel proporre la loro visione degli italiani. Infine, perché la mostra che ne è scaturita avrà adesso un lungo percorso espositivo nei vari Goethe-Institu europei.” Sedici i disegnatori italiani coinvolti in questo confornto satirico italo-tedesco: Altan, Mauro Biani, Pat Carra, Lido Contemori, Marco De Angelis, Bicio Fabbri, Giorgio Franzaroli, Cristina Gentile, Alfio Krancic, Danilo Maramotti, Nico Pillinini, Marco Scalia, Sergio Staino , Alberto Rebori, Vauro Senesi. Inoltre è della partita anche Bruno Bozzetto che ha realizzato anche un cartone animato spassosissimo in cui le “differenze” tra italiani e tedeschi diventano motivo di vera riflessione..e comprensione. “Va bene?!” che contempla ben due anni di iniziative, nel 2010 concentrate in Italia, nel 2011 in Germania, culmineranno in due grandi conferenze, a Roma e a Berlino, con discussione dei risultati del progetto e con mostre, dibattiti, workshop. La mostra dei disegnatori satirici italiani e dei caricaturisti tedeschi, arriverà anche al Forte, al Museo della Satira, a partire dal gennaio del 2011.
http://www.goethe.de/ins/it/lp/prj/vab/mod/msf/itindex.htm
NATALE JIMDO fino al 24 insieme
NATALE JIMDO fino al 24 insieme